Con il termine ultra wideband (banda ultra larga) (UWB,
anche ultra-wide-band, ultra-wide band, ecc.) si indica una
tecnologia sviluppata per trasmettere e ricevere segnali
mediante l'utilizzo di impulsi di energia in radiofrequenza
di durata estremamente ridotta (da poche decine di
picosecondi a qualche nanosecondo). Questi impulsi sono
rappresentati da pochi cicli d'onda di una portante in
radiofrequenza e quindi la forma d'onda risultante è
estremamente larga (da qui il nome).
La brevità dell'impulso rende l'UWB poco sensibile alle
interferenze dovute alla riflessione dell'onda stessa.
La larghezza della banda fa sì che la densità di energia sia
molto bassa, questa caratteristica rende le comunicazioni
difficilmente intercettabili perché il segnale ha
un'intensità simile al rumore di fondo, inoltre non
interferisce con le applicazioni già esistenti e permette di
realizzare dispositivi con un consumo energetico ridotto.
Nonostante le apparenze, non è una tecnologia nuova, già
intorno al 1970 Gerald F. Ross dimostrò per primo la
possibilità di utilizzare forme d'onda UWB per la
trasmissione di segnali.
La capacità di portanza dei sistemi ultrawideband rende la
tecnologia concorrenziale con le tradizionali reti a fibre
ottiche. Le architetture WiMax permettono la trasmissione
dati su una rete senza fili Wi-Fi (le recenti
sperimentazioni arrivano a 400Mb/s) . Il "limite" consiste
in elementi fisici, tra cui la necessità di avere speciali
antenne orientate in direzione dell'antenna sorgente al fine
di migliorare la qualità del segnale. Questa possibilità di
implementazione in dispositivi semplici e di basso consumo e
l'elevata velocità di trasmissione rendono questa tecnologia
adatta all'implementazione di connessioni di rete a corto
raggio (LAN) nel breve periodo. |